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Barry 3 ha smesso di essere una pura comedy riuscendo ancora ad essere divertente ed efficace

Lo Humour nero è di casa?


Avete mai parteggiato per un serial killer?


Fonzie di Happy Days rimarrà sempre un mito?


Henry Winkler, indimenticabile interprete di Fonzie in Happy Days, e Bill Hader tornano con la terza stagione di Barry e non hanno accennato a diminuire la dose di assurdità, momenti divertenti e surreali abbinati ad una situazione generale che potremmo facilmente riassumere in un "sta andando tutto a rotoli".

Sapete già cosa penso di Barry, specie se, qualche mese fa avete avuto modo di leggere questo post.

Le lodi alla serie di Bill Hader sono scontate.

Barry è un unicum nel panorama seriale, una serie che ho sempre definito un "Dexter in salsa comedy".

Nella terza stagione quella spaccatura netta fra la parte comica e drammatica diventa sempre meno marcata, con la serie che, pur concedendosi momenti di comic relief sempre abbondanti, sagaci, intelligenti ed efficaci, sembra voler prendere una piega molto più drama.

Se avete visto la terza stagione saprete, di certo, che non è finita bene per il nostro Barry.

In linea generale, però, non è andata benissimo neppure a Sally, che pur aveva iniziato in pompa magna la stagione.

Men che meno, seppure superficialmente si potrebbe dire l'esatto contrario, è andata bene a Mr Cousineau, che ha oramai compromesso la sua residua dose di coscienza.

Per Ho Ho Hank è stata una debaclè tutta la stagione e persino Fuches, dopo aver giocato a fare il Macchiavelli, si è trovato vittima di se stesso.

Dopo 2 stagioni trascorse a mostrarci il lato volenteroso di Barry e tutte le macchiette superlative che il suo personaggio generava con un effetto domino dilagante su tutti gli altri personaggi, ecco che nella terza stagione i giochi iniziano a scatenare una spirale ineluttabile di caos e tragedia.

La tragedia di solito, si suol dire, può diventare farsa. Qui pare che sia capitato l'esatto opposto con la farsa che man mano si è fatta tragedia.

Prendiamo Ho Ho Hank, da sempre forse il personaggio più divertente e assurdo. Continua ad esserlo anche in questa fase ma il suo innamoramento verso Gilberto viene messo a dura prova almeno 4-5 volte, ed ogni volta sembrava essere sopravvissuto, fino all'ultimo episodio in cui quell'amore sembra essere svanito per sempre per cause di forza maggiore. L'emancipazione di Ho Ho Hank dal mondo criminale e da una vita da capo eterosessuale duro, puro ed inflessibile, sembra essere fallita. Il pelato boss è stato risucchiato dal vortice folle che si è innescato in questa stagione.

Anche Fuches, il personaggio più smaccatamente spietato e dichiaratamente a caccia di una vendetta personale, non è riuscito ad accontentarsi di quei momenti di quiete, vissuti in Cecenia, che sembravano averlo finalmente messo in pensione, beato e felice con le sue capre. La cieca vendetta lo ha portato a mettersi contro il proprio figlio adottivo, senza, tuttavia, essere in grado di mettere in salvo se stesso visto che finirà per essere il "The Raven" che i goffi poliziotti millantavano da inizio stagione.

La terza stagione, però, è stata soprattutto la stagione di Sally, Gene e Barry.

Sally è stata forse l'artefice dei momenti di riflessione più arguta sulla realtà mass mediale contemporanea.

La giovane donna ottiene un gran successo con il suo show, dal titolo "Joplin", che mette daccordo pubblico e critica ma non l'algoritmo della finta piattaforma streaming con la quale aveva stretto un accordo.

Sarà l'algoritmo a spegnere quella che sembrava essere una stella nascente inghiottita dai calcoli economici, superficiali e senza senso di una macchina che finirà per decidere vita, morte e miracoli di artisti, attori, autori di tutto il mondo. E' la logica che da tempo alberga nelle sale di produttori e magnati dello streaming e che spesso finisce per distruggere carriere intere, vuoi per calcolo, vuoi per uscite infelici (da questo punto di vista è incredibile assistere a come una beniamina del popolo femminista come Sally venga crocifissa per una sfuriata fatta con la sua ex assistente, assistente che nei fatti le aveva rubato idea, lavoro, fama e successo).

Sally sarà, nel finale, un perfetto trait d'union con Barry con il quale in questa stagione ha vissuto alti ma soprattutto grossi bassi, dettati da una sfuriata che Barry, a sua volta, aveva fatto a Sally. La ragazza realizza che, nonostante con lei sia stato sempre amorevole ed affettuoso, Barry sia, in fondo, una persona violenta e psicopatica.

L'essenza di Barry si rivelerà a tutti, ma soprattutto a se stesso, in tutta la sua potenza, nel finale di questa bellissima stagione.

Barry, dopo aver superato mille peripezie (gustosissimo l'inseguimento di quel manipolo di motociclisti assetati di sangue che, uno alla volta, vengono silurati da Barry o da situazioni esterne imprevedibili) finisce per essere riabbracciato da Sally (o forse dovremmo dire sfruttato dalla ragazza a causa delle sue capacità da killer) in una scena molto tarantiniana e per accogliere il grido disperato di Gene Cousineau che, dopo vari tira e molla, era diventato una sorta di "Papà-Mentore" per Barry in questa stagione.

Un Barry finalmente ritrovato, dolorante, ferito, perdonato dal suo ex collega nei marines pochi minuti prima, e intento a non costituire mai più un'arma di offesa per nessuno, si trova in una situazione impossibile.

Rispondere a quel grido di aiuto di Gene è stata, forse, una delle cose più umane che Barry abbia fatto in queste stagioni. Mettersi a rischio, disattendere alla stessa promessa fatta poche ore prima, rituffarsi nelle old habits pur di salvare quell'uomo in pericolo è un atto sacrificale potentissimo.

Peccato che dietro le quinte qualcuno, proprio quel qualcuno per cui si stava gettando tra le fiamme, stava tramando contro di lui, per vendicarsi di Janine Moss ma anche per salvare il proprio sedere dalla brace.

E cosi, quel finale scoppiettante ci porta in dote un Barry in trappola e ci consegna un insospettabile villain, molto meno scontroso di Fuches, molto meno bizzarro di Ho Ho Hank, molto meno sanguinolento di Barry.

Gene Cousineau, il padre assente, l'attore arrogante, il misogino rubacuori di 30 anni prima, riemerge spietato ed egoista in un finale che non ci aspettavamo ma che riesce a dare ulteriore senso ad una ottima stagione, rilanciando verso un'attesissima stagione 4.

HBO colpisce ancora.


Sviluppo Personaggi: 7,5

Complessità: 5

Originalità: 10

Autorialità: 7

Cast: 7

Intensità: 6,5

Trama: 6

Coerenza: 6 --

Profondità: 7

Impatto sulla serialità contemporanea: 7

Componente Drama: 5

Componente Comedy: 9

Contenuti Violenti: 8

Contenuti Sessuali: 1

Comparto tecnico: 5,5

Regia: 6,5

Intrattenimento: 9

Coinvolgimento emotivo: 6+

Opening: 2

Soundtrack: 4

Produzione: HBO

Anno di uscita: 2022

Stagione di riferimento: 3

153 visualizzazioni

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