Un altro adattamento letterario?
Ancora Sally Rooney?
Sempre Hulu?
Conversations With Friends è una miniserie, uscita a metà 2022 su Hulu e tratta, ancora una volta, da un omonimo libro.
L'autrice, del libro, è Sally Rooney, già creatrice di Normal People, manco a dirlo precedentemente adattato per la televisione proprio da Hulu.
Qui trovate la recensione di Normal People che, per inciso, non c'entra nulla con la serie che andremo ad analizzare oggi ma che vi darà, vi potrà dare, un'idea precisa di quale sia la "fissa" di Sally Rooney e di quanto sia importante per lei l'Irlanda, l'amore e la non convenzionalità dei rapporti amorosi.
Per agevolarvi, prima di addentrarci in Conversations With Friends, vi lascio alla recensione di Normal People.
Nell'aprire questa breve analisi non posso fare a meno che confessarvi una cosa che potrà sembrarvi leggermente spocchiosa.
Quando ho avviato il binge watching di Conversations With Friends, non avevo raccolto alcuna informazione sullo show che mi accingevo a guardare. E' una pratica che adotto molto spesso e che mi aiuta a fruire delle singole serie con maggiore obiettività, lasciando più spazio alla sorpresa. Conversations With Friends era finita sul mio taccuino seriale per un motivo molto semplice. Alcuni dei più noti ed attendibili siti/blog occidentali, in materia di cinema e serie tv, l'avevano inserita tra le serie migliori di quest'annata. Per me che un blog seriale ce l'ho e che ho una curiosità innata per le sorprese e gli show di qualità, Conversations With Friends rappresentava una milestone all'interno della mia watchlist. Fu cosi che, tornato dalle ferie decisi che avrei dedicato un paio di sere al recuperone dello show di Hulu.
Ma perchè vi sto dicendo tutto questo? Voglio trasformare il blog in un diario? No, anche se potrebbe essere un'idea (non ci vedo nulla di male). Raccontavo della mia ignoranza sui dettagli dello show per vantarmi del fatto che, al termine del pilot, sin da subito era chiaro in me che Conversations With Friends avesse contratto un debito narrativo e strutturale gigantesco con Normal People.
Scoprire, poi, che la penna che aveva macchiato le pagine dell'uno fosse la stessa che aveva macchiato le pagine dell'altro, mi ha fatto capire quanto sia diventato attento e (posso dirlo?) bravo nell'accostare, analizzare e confrontare il materiale seriale.
Auto-sviolinata a parte, Conversations With Friends è davvero una serie imperdibile?
Difficile, davvero difficile rispondere a questa domanda.
Conversations With Friends è, cosi come lo era Normal People, una serie girata con un budget risicatissimo, basata totalmente sulle interpretazioni, sui silenzi e sui tormenti. E' una serie che definireste lenta e se per voi una serie lenta è, solitamente, anche una serie brutta, noiosa e sbadigliosa allora chi sono io per dirvi che Conversations With Friends non vi lascerà la stessa impressione.
Lo show di Hulu, però, cosi come avveniva con Normal People, è in grado di garantirvi una strana dipendenza da se stesso e di generare un torbido effetto immersivo che, a parole, è difficile da spiegare.
Mentre mi accingevo a scrivere questo articolo, ho fatto uno strano giochetto mentale.
Ho provato a raccontare a me stesso la trama essenziale dello show provando a sgombrare la testa da quello che la serie mi aveva lasciato. Il risultato è stato, devo ammetterlo, straniante. Mi sono reso conto che la trama, spoglia di quelle sensazioni che la serie riesce a darvi, non sarebbe cosi diversa da una scialba fiction di Canale 5.
Abbiamo 4 persone. 2 sono sposate. 2 sono amiche, ed ex fidanzate. Sono tutti, tendenzialmente, degli scrittori/attori e tutti si ritrovano, ad un certo punto, a condividere cene, eventi, momenti insieme, diventando, appunto, amici che amano conversare e stare insieme.
Una delle ragazze, Frances, si invaghirà di Nick, marito di Michelle.
Tra i 2 nascerà una storia clandestina, di cui nessuno, fino ad un certo punto, si accorgerà.
Ci sarà tempo per sviscerare il tradimento, per ribaltamenti di fronte, scenate, tormenti interiori e nuovi amori ma fondamentalmente, detta cosi, sembra solo l'ennesima storia di amore e tradimento come tante altre ne abbiamo viste in questi decenni.
E quindi? Perchè guardare quella che sembra una fiction scritta da un dipendente di Viale Mazzini a cui hanno assegnato come task annuale quello di scrivere 50 pagine di script per il prossimo "Un Posto Al Sole"?
Perchè, ovviamente, lo show va molto oltre questa banale, e triviale, trama.
Conversations With Friends, cosi come Normal People prima, ci parla di amore e delle convenzioni che applichiamo ai rapporti amorosi ed all'amore come sentimento.
Nick è un uomo sposato, appena uscito da una forte depressione, che ama ancora Michelle, sua moglie, nonostante evidenti problemi di comunicazione ed intesa.
Basta? Basta per andare avanti? E' sufficiente a precludersi un nuovo amore o, almeno, la ricerca di un amore che sia più vero, intenso e attuale?
Melissa è una donna forte, autrice affermata, la cui carriera è al top. E' corretto che la sua ambizione sia frenata dall'amore canonico che ci siamo imposti per secoli? Quello di una donna vista come compagna, amica, madre, sorella di uomini in difficoltà e perennemente in caccia di attenzioni?
Melissa e Nick sembrano una coppia da favola se vista dall'esterno. Vista da dentro, però, mostrerà le sue enormi crepe, come forse, e purtroppo, tutte le altre coppie di questo mondo che sono insieme da anni e che faticano a rinnovare e ravvivare il proprio rapporto.
Vista da questa prospettiva, la coppia funziona? E' ancora da considerarsi una coppia da favola?
La prospettiva privilegiata di cui gode lo spettatore è concessa solo grazie all'invasione di campo di Frances e Bobbi, le 2 altre protagoniste dello show.
Frances e Bobbi sono 2 amiche, legate da un profondo amore non solo platonico e connesse anche da una vita artistica amatoriale che le vede comporre un duo dinamitardo capace di trasformare delle poesie, scritte da Frances, in piccoli ed acuti spettacolini che ben presto attireranno la curiosità di Melissa. La donna, un po' per magnanimità, un po' per genuino interesse, inviterà le 2 ragazze a casa per avviare quella che sarà una profonda amicizia fra loro 3 ed il marito Nick.
Quello che non poteva prevedere Melissa era che ad attenderla ci sarebbe stata una devastante intesa, quella fra il suo timido e depresso marito Nick e l'introversa Frances.
Nessuno, in realtà, all'inizio, sarebbe stato in grado di prevedere ciò ma l'amore è cieco e multiforme ed in Conversations With Friends assume (anche) il volto silenzioso, tenero ed impacciato della coppia Nick-Frances.
Sarà l'inizio di una storia d'amore travolgente, di un desiderio incessante, di un profondo rapporto che andrà oltre il sesso ed oltre, forse, il concetto stesso di amore.
Frances e Nick si troveranno, si abbracceranno in un simbolico incontro fra 2 anime affini e predestinate. La vita, e le convenzioni, però, imporranno loro scelte e riflessioni sul senso di colpa, la fedeltà ed il- futuro che tendono, in casi del genere, ad essere distruttori di emozioni.
Il messaggio che sento di avere ereditato da questo show è proprio legato alla impossibilità di vivere dei rapporti amorosi che restino idilliaci, intensi, passionali e travolgenti per lungo tempo. Tendiamo sempre ad incoronare la profondità dei rapporti come la cima da scalare e la vetta a cui mirare. Il sacro graal della coesistenza umana. Perdiamo di vista, però, che è nella superficialità dei rapporti che si annida il nettare dell'amore. Nick e Frances, ad esempio, riescono a vivere il momento per mesi ma iniziano a scricchiolare proprio quando nel loro rapporto subentra la gelosia, la possessività, la voglia di condividere tutto. La ricerca della profondità, nel loro caso, dell'intimità non solo fisica ed istintiva, li costringerà a pensare, rimuginare e, spesso, soffrire, rompendo quel sogno che stavano vivendo o almeno riducendolo nel suo impatto e nella sua rilevanza.
E allora, mi vien da pensare, che forse sottovalutiamo troppo la leggerezza, la superficialità delle cose che viviamo. Un rapporto d'amore che bisogno ha di essere totalmente immersivo, forzatamente inclusivo, se il risultato è quello che inonda milioni di coppie ogni anno ovvero l'infelicità e la mal sopportazione dell'altro?
Sarebbe bellissimo avere una persona con cui condividere ogni cosa, con cui essere se stessi sempre, con cui poter esprimere liberamente ogni sensazione, emozione, paura. Sarebbe il massimo dell'aspirazione per ognuno di noi.
La storia, la serie, l'essere umano e la sua natura, però, ci dimostrano che quel tipo di alchimia è rara, forse impossibile, e che la sua ricerca porta quasi sempre allo scontro, se non alla rottura, persino in coppie apparentemente perfette nella forma come quella di Melissa e Nick, o in coppie perfette nella sostanza come Nick e Frances.
La leggerezza ci rende più felici, forse, di quanto non possa farlo un rapporto che cerchi di essere pieno e completo, che preveda un impegno costante e quotidiano accanto all'altro, nella buona e nella cattiva sorte, nell'esclusività affettiva e concreta sui quali i rapporti monogami si incentrano.
Conversation With Friends vuole andare oltre le convenzioni sociali ed i conformismi, offrendoci uno spaccato anti-convenzionale ed anti-conformista dove le parti in gioco cercano un equilibrio impossibile che consenta la coesistenza affettiva di 3 persone prima e 4 persone poi.
Ne usciranno, forse, tutti più arricchiti, più consapevoli, più maturi ma decisamente più "spezzati" di prima, più malinconici ed ingarbugliati sentimentalmente di quanto non fossero al momento delle presentazioni di rito.
Nick, dopo aver vissuto un periodo felicissimo con Frances, vedrà riemergere le ombre della depressione.
Frances si troverà sconquassata e recisa nelle arterie emotive che prima pulsavano regolarmente con un ritmo lento ma costante e privo di aritmie.
Bobbi vedrà il suo mondo sgretolarsi a poco a poco fino a che da quei cocci non riuscirà a trovare un nuovo senso delle cose.
Melissa perderà la sua bussola, quella che l'aveva resa forte e padrona del suo destino.
Un intreccio che necessiterà di nuove formule, di nuovi equilibri per permettere a tutti di fronteggiare un terremoto esistenziale che qui viene estremizzato ma che, tendenzialmente, riguarda qualsiasi essere umano capace di amare e riflettere sulla propria condizione di amato, amante e compagno.
Se in Hacks avevo maturato un invaghimento per Ava Daniels, interpretata dalla sorprendente Hannah Einbinder, qui devo certificare un altro innamoramento seriale.
Questa volta tocca ad Alison Oliver rubare il mio cuore seriale.
L'attrice irlandese, al suo debutto in una produzione televisiva e priva di ogni esperienza cinematografica, ha dimostrato di essere semplicemente perfetta per interpretare il ruolo di Frances.
Mi ha stupito e scena dopo scena ha sempre avuto il merito di trasferire esattamente le emozioni che il suo personaggio imponeva.
Un volto che rimarrà impresso, un'attrice che farà parlare di sè negli anni a venire.
Ne sono certo.
Ritornando allo show, e per chiudere questa recensione, concluderei dicendovi che con Conversations With Friends non avrete vita facile. Potrebbe essere una rottura di scatole impressionante tanto come una serie che vi resterà sotto pelle, esattamente come fece a suo tempo Normal People, esattamente come ci si aspetterebbe da una serie che gioca su emozioni e sentimenti ancestrali e primordiali come l'amore, l'amicizia e la lealtà.
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