Siamo davvero agli sgoccioli.
Ve lo prometto e, forse, lo prometto a me stesso.
Questo infinito speciale 2023 è arrivato al termine (o quasi).
Mancano uno o 2 post al termine e ci siamo.
Quest'anno ho voluto lasciare in coda il sondaggio e l'articolo sulle migliori miniserie del 2023 poichè credo ce ne siano state tantissime di pregevolissima fattura.
Non ci resta che guardare quali, non credete?
Una delle migliori miniserie dell'anno è una di quelle serie che dovrebbero mostrare nelle scuole e non solo.
In un mondo (e purtroppo in un'Italia) sempre più revisionista e nostalgica dei tempi più bui della storia recente dell'umanità, sarebbe utile ed efficace proiettare in qualunque luogo ed in qualsiasi momento, serie tv come questa, capaci di ricordarci, efficacemente, quanto dolore hanno generato il nazismo ed il fascismo nella seconda guerra mondiale. Famiglie sterminate, altre costrette a nascondersi, altre a scappare a causa della propria fede religiosa. La ferocia nazista ha generato, però, tanti piccoli e grandi eroi.
Di Anna Frank conosciamo tutti il celebre diario e l'eredità in esso contenuta.
Di Miep, la giovane donna, non ebrea, che aiutò la famiglia Frank a nascondersi, non conoscevamo quasi nulla. Fino all'arrivo di questa bellissima A Small Light.
Potremmo disquisire a lungo su quale sia la migliore miniserie dell'anno adducendo motivi oggettivi e soggettivi alla nostra scelta. Quello su cui non possiamo permetterci di entrare in discussione è quale sia stata la miniserie più acclamata e, di conseguenza, premiata dell'anno.
Si tratta di Beef che, sia ai recenti Golden Globe che ai recenti Emmy, ha sbaragliato la concorrenza vincendo tutto quello che si poteva vincere.
E pensare che tutto era nato da un tamponamento stradale!
La prossima volta pensateci bene prima di compilare un CID!
Una delle mie preferite se non la mia miniserie preferita in assoluto nel 2023 è stata, almeno per me, Dead Ringers.
Conturbante come poche, ricca di sfumature come poche e con il merito di averci regalato la migliore interpretazione femminile dell'anno ovvero quella della splendida Rachel Weisz.
Serie difficile.
Per pochi.
Pochissimi.
A metà fra una serie rivelazione ed una buona serie, A Murder At The End of The World ha confermato il talento di Brit Marling, abile a penetrare tra le pieghe di temi importanti ma al tempo stesso generali senza essere petulante o eccessivamente boriosa.
L'occasione per riaffermarsi, dopo The OA, è stata un bel thriller con un cast di livello assoluto che comprende Clive Owen ed Emma Corrin tra gli altri.
Pregevole la tensione costruita e la costruzione della protagonista.
Non la mia preferita ma probabilmente la preferita di molti di voi.
Sto parlando di The Crowded Room che, grazie all'hype generato dalla prima scorribanda seriale di "Spidy" Tom Holland e alla garanzia offerta dalla sempre bravissima Amanda Seyfreid, ha catturato l'attenzione di molti e con buona ragione.
Una ragnatela intricatissima quella che è al centro di una vicenda spigolosa e molto tesa che nasce, cresce e si articola nella mente del protagonista.
Non poteva mancare the man with the hat in questa speciale classifica.
Il suo ritorno è stato a lungo atteso per poi arrivare inatteso sulla FX con una miniserie evento annunciata a sorpresa.
Si tratta, ovviamente, di Raylen Givens e di Justified che è tornata sui nostri schermi con Justified: City Primeval.
Daisy Jones & The Six è stata, a conti fatti, una delle serie che mi ha più emozionato in assoluto.
Come posso, allora, non consigliarvela a squarciagola?
Ed è a squarciagola che finirete per cantare le canzoni che il gruppo di Daisy e dei Six vi sottoporrà durante questa bellissima cavalcata.
Brie Larson ha mostrato a tutti che, lontana dai panni della Danvers e della signora Marvel, è un'attrice coi fiocchi.
L'occasione, sul piccolo schermo, è stata quella avuta su Apple TV Plus con Lessons in Chemistry, altra serie profondamente emozionante e profondamente segnata dalla grande prova della sua attrice di punta.
Mike Flanagan, prima di salutare Netflix definitivamente, piazza un'ultima zampata.
Si tratta di The Fall Of The House of Usher, ennesimo horror elegante e che, con spiccato senso analitico di una società sempre più fluida e sibillina.
Magistrale la messa in scena di un'opera che oscilla fra l'horror ed il mistery, passando per il thriller ed il drama.
Ennesima serie tv eccezionale.
Chiudo con 2 serie a cui ho dato pochissimo spazio quest'anno ma non per demeriti, anzi.
Sono entrambe serie di HBO ed entrambe hanno dalla loro parte un cast eccellente.
La prima è White House Plumbers che vede Woody Harrelson e Justin Theroux dividersi la scena per ricordare a tutti, con una buona dose di humour e cringe, cosa sia stato il Watergate.
Una serie ottima e ben riuscita ma lontana dai capolavori che la HBO ci regala un paio di volte all'anno, ogni anno da almeno 25 anni.
La seconda serie che ho molto sottovalutato è Love & Death che, pur beneficiando di una stratosferica Elizabeth Olsen e di un orsacchiottoso Jesse Plemons, calati dentro uno dei gialli più noti d'America, non è riuscita a farsi largo nel mare magnum seriale del 2023.
Questo non è un buon motivo per bistrattarla, per cui, seppure alla fine, seppure in coda, eccovi una menzione per lo show HBO.
Quale è stata la migliore miniserie del 2023?
A Small Light
Daisy Jones & The Six
Lessons In Chemistry
Love & Death
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