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Manhunt: una caccia all'uomo attraverso il tempo

Manhunt, una delle tante serie di Apple TV+ uscite nel 2024, ci trascina in uno dei capitoli più sconvolgenti della storia americana: l'assassinio del presidente Abraham Lincoln e la caccia all'uomo che ne seguì.

Questo dramma storico, basato sul libro di James Swanson, esplora non solo l'omicidio che scosse una nazione, ma anche la complessa rete di cospirazioni e vendette che si dipanano in seguito all'atto.

Sin dalle prime immagini, Manhunt cattura lo spettatore con una meticolosa ricostruzione dell'epoca, immergendolo in un'America dilaniata dalla Guerra Civile e segnata da profonde divisioni sociali e politiche. La serie non si limita a narrare i fatti, ma si avventura in un'esplorazione delle motivazioni e dei dilemmi morali dei protagonisti, trasformando la caccia a John Wilkes Booth in un viaggio attraverso le ombre più oscure della natura umana.

Con un cast di grande talento e una regia che oscilla abilmente tra il drammatico e il documentaristico, Manhunt riesce a essere tanto un racconto storico quanto un thriller psicologico, mantenendo alta la tensione mentre svela i meccanismi della giustizia e della vendetta nell'America post-bellica.

Recensione Manhunt serie tv Apple TV PLUS su omicidio Abraham Lincoln

La serie inizia con una delle notti più fatidiche della storia americana: il 14 aprile 1865, quando John Wilkes Booth, un attore e fervente sudista, assassinò Abraham Lincoln al Ford’s Theatre di Washington D.C. Da questo punto di partenza, Manhunt si concentra sulle 12 drammatiche giornate che seguirono, in cui le autorità federali avviarono una delle più grandi cacce all'uomo mai viste nella storia degli Stati Uniti.

Il punto di forza di Manhunt risiede nella sua scrupolosa attenzione ai dettagli storici. La serie si avvale di una ricca documentazione per presentare accuratamente i personaggi e i luoghi dell'epoca, facendo emergere la tensione e il disorientamento che seguirono l'assassinio. Le strade polverose, le case di legno, e i campi desolati sono riprodotti con una tale precisione che lo spettatore si sente trasportato in un'epoca in cui il futuro della nazione era ancora incerto.

Sul fronte delle interpretazioni, Manhunt offre una serie di performance solide e convincenti.

Il protagonista Anthony Boyle (Masters of The Air), che interpreta Booth, riesce a incarnare con intensità e sfumature la figura di un uomo dilaniato dalle proprie convinzioni e ossessioni. Nonostante le azioni riprovevoli del personaggio, la serie non lo ritrae semplicemente come un mostro, ma cerca di esplorare le radici della sua radicalizzazione, offrendo al pubblico uno sguardo complesso e talvolta inquietante su un personaggio storico che molti conoscono solo superficialmente.

Degna di nota la performance di Tobias Menzies (The Crown, Game of Thrones) nei panni di Edwin Stanton, segretario di guerra durante il governo Lincoln.

I protagonisti che danno la caccia a Booth, inclusi investigatori e soldati dell'Unione, sono anch'essi rappresentati con una profondità rara. La serie esplora le motivazioni personali di ciascuno, dalle ambizioni professionali alle vendette private, dipingendo un quadro sfaccettato di un'epoca in cui la giustizia si intrecciava spesso con il desiderio di vendetta. Questi personaggi, pur ispirati a figure storiche reali, sono trattati con la cura narrativa tipica di un dramma moderno, conferendo alla storia un taglio quasi contemporaneo.

Tuttavia, questa accuratezza storica e profondità dei personaggi può anche essere un'arma a doppio taglio. La narrazione, in alcune parti, assume toni didascalici che possono risultare eccessivamente pesanti per lo spettatore medio. La serie non si limita a mostrare gli eventi, ma spesso si ferma a spiegare dettagli storici o a sottolineare i dilemmi morali dei personaggi in modo esplicito, rischiando di spezzare il ritmo della narrazione. Questo approccio, se da un lato può risultare istruttivo, dall’altro può rallentare il fluire della trama, facendo apparire Manhunt più come una lezione di storia che un dramma avvincente.

La serie mostra una buona capacità di portare alla luce un periodo cruciale della storia americana con una fedeltà rara. La serie si distingue per la sua produzione di alta qualità, con costumi, scenografie e una fotografia che ricreano l'epoca post-guerra civile con una precisione quasi maniacale. Le interpretazioni, in particolare quella dell'attore che interpreta Booth, offrono una visione complessa e sfumata dei protagonisti, evitando facili manicheismi. Inoltre, per gli appassionati di storia, la serie rappresenta una preziosa opportunità per approfondire un evento fondamentale, spesso trattato solo superficialmente nei testi scolastici.

La serie riesce anche a catturare la tensione e l'angoscia di quei giorni, trasformando la caccia a Booth in un thriller psicologico che esplora le zone grigie della moralità e della giustizia. Se siete alla ricerca di un dramma storico che combina fedeltà ai fatti con una narrazione avvincente, Manhunt offre un’esperienza immersiva e ricca di spunti di riflessione.

Tuttavia, Manhunt non è priva di difetti che potrebbero allontanare alcuni spettatori (come ad esempio il sottoscritto).

La narrazione, sebbene accurata e dettagliata, a volte soffre di un eccesso di didascalismo che può risultare pesante e rallentare il ritmo della serie. Le spiegazioni troppo esplicite dei contesti storici o delle motivazioni dei personaggi rischiano di spezzare l'immersione e rendere la visione meno scorrevole.

Inoltre, coloro che preferiscono un dramma più dinamico e meno legato ai dettagli storici potrebbero trovare Manhunt troppo lenta e poco coinvolgente. La serie, pur riuscendo a costruire una buona tensione, manca di quella scintilla narrativa che la renderebbe davvero irresistibile per un pubblico più ampio.

Infine, la natura fortemente drammatica e talvolta cupa della serie potrebbe non essere adatta a chi cerca un intrattenimento più leggero o meno impegnativo. Manhunt richiede un certo livello di attenzione e interesse per la storia, il che la rende meno accessibile per chi è alla ricerca di un'esperienza visiva più rilassata.

In conclusione, Manhunt è una serie che eccelle nel suo genere ma che, per lo stesso motivo, potrebbe non essere adatta a tutti. Se siete affascinati dalla storia americana e apprezzate una narrazione approfondita e dettagliata, troverete in Manhunt un’opera avvincente e ben realizzata. Tuttavia, se preferite un ritmo più rapido e una narrazione meno didascalica, potreste voler cercare altrove il vostro prossimo dramma storico magari proprio in quella Masters of The Air più vicina ai giorni nostri e con Anthony Boyle comune protagonista.


 

Sceneggiatura: 7

Regia: 7,5

Cast: 7,5

Genere: Drama

Complessità: 6

Originalità: 5

Autorialità: 5,5

Intensità/coinvolgimento emotivo: 7,5

Profondità: 5

Contenuti Violenti/Sessuali: 3

Intrattenimento: 3

Opening: 5

Soundtrack: 4

Produzione: Apple TV Plus

Anno di uscita: 2024

Stagione di riferimento: 1

Voto complessivo: 6,5







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