E' stata la serie tv più vista su Netflix in questo 2020 complicato ma ricco di soddisfazioni per la piattaforma di Hastings (parlando di La Regina degli Scacchi ho provato a spiegarvi perchè).
Ratched ha colpito nel segno, conquistando decine di milioni di abbonati.
Eppure ci sono da fare molti discorsi, tutt'altro che banali e assoluti su quest'ennesimo successo di Ryan Murphy.
Partiamo da una cosa ovvia, però:
Sarah Paulson è una certezza. Un fenomeno. Una garanzia. Una sentenza.
Dove c'è lei c'è giubilo per ogni appassionato di serie tv che si rispetti.
Il suo volto lo abbiamo visto in tantissime altre serie di successo e anche qui è lei e solo lei la protagonista indiscussa.
L'attrice feticcia di Ryan Murphy è al centro di questo adattamento del romanzo "Qualcuno volò sul nido del cuculo", reso celebre dall'omonimo film di Milos Forman con uno straordinario ed indimenticabile Jack Nicholson.
Chi conosce il film avrà sicuramente dato uno sguardo anche a questo coloratissimo riadattamento di Murphy, restandone certamente attratto e spiazzato al contempo.
La prima ragione del successo sicuramente si cela dietro il fatto che questa sia stata una furba operazione di Netflix che ha voluto sfruttare un romanzo ed un film acclamatissimi per lanciare la sua nuova serie tv.
La presenza di Ryan Murphy e Sarah Paulson ha fatto il resto.
E proprio sul celebre e inossidabile duo, ma specialmente sul regista, va fatta, a mio avviso, una riflessione.
Come in molti sapranno da circa 2 anni Murphy e Netflix hanno siglato un accordo di circa 300 milioni di dollari per svariate serie tv originali da sviluppare nel corso dei prossimi anni.
Dopo la prolifica e fertile collaborazione fra l'autore ed FX, che aveva portato a prodotti mica da ridere come Feud, American Horror Story, American Crime Story, Glee e Pose, era nato questo nuovo capitolo della carriera di Murphy con di certo più incognite e altrettante attese.
L'esordio sulla piattaforma streaming più famosa al globo aveva lasciato molto tiepidi sia la critica che il pubblico.
The Politician sembrava, però, essere la quintessenza della poetica e dello stile Murphiano.
Aveva stupito, dunque, questa tiepidissima accoglienza.
Si sarebbe trattato solo di rompere il ghiaccio con il nuovo pubblico? Lo spettatore medio di Netflix era, ed è, diverso da quello FX?
Probabile.
Fatto sta che con "Hollywood" prima e la seconda stagione di "The Politician" poi, tutto è rientrato nei ranghi.
La critica ha ricominciato a tessere le lodi di Murphy ed il pubblico ha ricominciato ad amarlo.
Con Ratched è arrivata la consacrazione.
Come gia detto, la serie è stata la più vista dell'anno con oltre 50 milioni di visualizzazioni nel mondo. A questo dato si aggiunge un diffuso sentimento di appagamento e sorpresa (positiva ovviamente) rispetto alla serie stessa.
Tutto bello, tutto giusto, eppure qualcosa sembra stonare con la storia di Murphy, la storia di Sarah Paulson.
Per farla molto breve, per semplificare il discorso, la domanda è:
Perchè Ratched dovrebbe essere migliore di The Politician o Hollywood?
Son prodotti diversissimi badate bene, ma accomunati dalla stessa mano creatrice e distintamente figli dello stile peculiare di Ryan Murphy.
Fotografia, colori, temi di fondo, messaggi in background, stile, messa in scena.
Sotto questo punto di vista non esiste alcun motivo per prediligere Hollywood a Ratched e viceversa, The Politician a Hollywood e viceversa, The Politician a Ratched e viceversa.
E' vero, in Ratched la componente splatter e il richiamo ad American Horror Story è palese ma per il resto non ci sono enormi differenze con gli altri titoli sopracitati.
Sono prodotti distinti, che raccontano storie diverse, che hanno protagonisti differenti e pongono l'accento su micromondi diversi ma sono tutte serie che o piacciono tutte oppure è complicato credere che a tizio possa piacere una e non l'altra.
E' come professare amore per i Pink Floyd ma rinnegare alcuni album e alcune canzoni idolatrandone altri. E' plausibile ma è difficile credere che un appassionato dei Pink Floyd adori "Time" ma odi "Money".
E' più probabile che adori più l'una dell'altra ma non che l'una sia eccellente e l'altra da buttare.
Con i primi 3 prodotti di Ryan Murphy pare invece che ci sia stata questa sorta di incantesimo.
Male The Politician, benino Hollywood, straordinario Ratched.
Chi le ha viste tutte e 3, e chi conosce Murphy ben prima del suo approdo a Netflix, capirà che non è cosi, non può essere cosi.
Ovvio che anche un autore riconoscibilissimo come Murphy ha vissuto momenti di scoramento e altri di esaltazione, producendo serie tv di altissimo livello, altre di medio, altre di livello un pò più basso.
American Crime Story ad esempio è stata, a buon diritto, riconosciuta come il suo capolavoro.
Glee come il suo fallimento, se cosi possiamo definire un'opera con una sua dignità ed un suo numeroso pubblico.
Detto questo Murphy è diventato quel che è diventato perchè ha sempre, cocciutamente, portato avanti le sue idee, amplificato il suo messaggio, perfezionato il suo stile.
Ecco perchè questo planetario successo di Ratched si spiega poco.
Che sia meritato o meno è tutt'altro discorso, che affronteremo nell'ultima parte di questa analisi.
Ratched è una delle migliori novità del 2020?
Per avere una risposta vi invito a visitare la classifica delle migliori novità dell'anno secondo la redazione di serialfiller.org (che sarebbe poi composta da me e me soltanto).
La risposta è no. Assolutamente no.
E' un buon prodotto, forse addirittura ottimo, è coraggioso, brillante, teso, ben diretto, recitato splendidamente ma non può essere acclamato come una serie tv da top 10 in questo eccellente 2020, almeno dal punto di vista seriale.
E' stato l'anno di Devs e di The Great, di Raised By Wolves e Ted Lasso, di I Know this much is true e I May Destroy You.
Solo volendo considerare le nuove uscite è abbastanza palese che Ratched non possa essere annoverate fra le serie migliori.
Una serie da guardare. Una serie da consigliare. Una serie persino da ammirare.
Una delle migliori serie dell'anno no.
A rileggere il mio intero articolo potrà sembrare che Ratched non sia piaciuta, che sia da evitare.
Mi rendo conto di aver fatto passare, forse, un messaggio non vero, che io in prima persona non volevo diffondere.
Ryan Murphy è uno dei migliori autori degli ultimi 10 anni.
Oltre che dal punto di vista squisitamente tecnico-artistico è stato anche un game changer, uno che ha cambiato le regole del gioco. Ha portato l'horror nelle nostre case, ha saputo ribaltare gli schemi, è stato uno dei primi ad insistere sul formato antologico, è stato sempre impegnato a portare all'attenzione le discriminazioni razziali e di genere, è stato il primo a creare una serie (Pose) con attori e personaggi appartenenti al mondo transgender.
Ratched è il condensato di anni di lavoro fatto di tutto quello elencato poco fa.
Aggiungeteci una efficace e sempre straordinaria Sarah Paulson ed avrete una bellissima serie di Ryan Murphy, alla Ryan Murphy.
Molto American Horror Story nell'evoluzione della storia ma anche molto "The Politician", molto "Pose", molto "Hollywood" nella sua sfera più intima e personale.
Anche qui, come in quasi tutte le altre opere recenti, lo spazio alla conoscenza del "sè", alla scoperta della propria sessualità, al perdono del proprio essere "diverso", all'accettazione dell'essere gay cosi come dell'essere depresso o psicologicamente fragile o folle se vogliamo.
E' un bel mix, esplosivo e intrigante ed è una serie tv in purissimo stile Ryan Murphy.
La trama è, come sempre accade coi suoi prodotti, abbastanza sacrificata, con qualche buco e molte forzature ma è il resto a funzionare ai massimi livelli.
Regia, costumi, scenografie, dialoghi, perfomance attoriali.
In questo senso la Paulson è gigantesca.
La sua evoluzione è incredibile. Da oggetto misterioso ad oggetto terrificante fino a diventare una persona, un personaggio per cui fare il tifo.
Lei è bravissima nel nascondere il suo lato oscuro e al contempo nel far emergere le sue più torbide contraddizioni, riuscendo al tempo stesso ad essere amata dal pubblico che quasi empatizza, in più di un'occasione, con Mildred.
Senza l'apporto di una grande attrice come Sarah Paulson, Ratched non avrebbe raggiunto questo successo.
In definitiva, non vi è dubbio che Ratched sia un'operazione riuscitissima.
Apprezzata dal pubblico e acclamata dalla critica.
Si innesta, inoltre, in un periodo non facile per Netflix, dando linfa al nuovo corso Netflix in cui prodotti come questo costituiranno sempre più la norma.
Il paragone con il film di Milos Forman è ovviamente impietoso ma l'intelligenza di Murphy è stata quella di volersi distaccare pesantemente da quel materiale, innovando e rivoltando il romanzo ed il film a suo piacimento, trasformandolo in un'opera Murphiana a tutto tondo.
Da amare o da odiare.
Come sempre accade con questo straordinario autore.
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