Why take something that means so much from them? Football isn’t just a game. It’s one of those amazing things in life that can make you feel sh-t one moment, and then like it’s Christmas morning. It has the ability to make heroes and villains out of ordinary men. People love this game. My father loved this game. You all used to love this game. I’m sure of it.
Ho voluto iniziare con una citazione diretta questa che, in fondo, non è neppure una recensione ma un applauso ad una grande serie che sta per lasciarci dopo solo 3 stagioni ma di grandissimo livello.
Ted Lasso, che pure era partito in sordina per quella che sarebbe stata la sua partita seriale, ha saputo crescere episodio dopo episodio, proprio come il suo piccolo e coraggioso Richmond e proprio come il suo piccolo e coraggioso Richmond ha saputo creare e giocare di squadra proponendo ogni volta storie di profonda umanità ancorate a decine di personaggi via via divenuti sempre più importanti, sempre più equiparabili, in termini di rilevanza, al grande mattatore che da il nome alla serie.
Quella citazione sopra riportata appartiene a Rebecca Welton che, grazie ad una sempre più eccellente Hannah Waddingam ed una scrittura calibratissima, ci regala uno dei più accorati, emozionanti ed intelligenti manifesti pro-calcio.
Sono un grandissimo appassionato di calcio, lo sono fin da piccolo. Ho giocato a calcio, vissuto calcio, amato il calcio, seguito il calcio, professato il calcio ed ancora oggi quando vedo dei bambini giocare sul ciglio di una strada o sulla spiaggia, devo trattenermi dal correre anche io dietro quel pallone che tante volte mi ha reso felice.
Proprio perchè amo lo sport chiamato calcio, odio visceralmente il sistema calcio attuale, quel sistema che ha messo da parte ogni romanticismo in nome del Dio Denaro.
Un sistema fatto di petrol-dollari spesso sporchi di sangue, di magnati a stelle e strisce e oligarchi russi. Un sistema che in Italia affonda le sue radici in una vecchia Signora che da decenni depreda campionati, e quindi si arricchisce con i derivati da quelle vittorie fasulle come una banconota da 30 euro, alimentando se stessa, costruendo uno stadio, acquistando il giocatore più forte del momento grazie propri ad introiti ottenuti con vittorie sub judice. E' il sistema che ha prodotto buchi da miliardi di euro. E' il sistema che ha creato campionati dove quasi nessuna società è in grado di pagare le tasse che noi cittadini paghiamo. E' il sistema delle agognate super-leghe, dei potentati, dei miliardi di euro di profitto alle spalle di tifosi e spettatori.
Il sistema calcio non ha nulla a che fare con il gioco del calcio.
Rebecca Welton ce lo ha ricordato e lo ha fatto in grande stile con un'invettiva chiara, animosa ed elegante come è nello stile del suo personaggio. Lo ha fatto spiattellando in faccia al re di cuori di turno, Mr. Akufo, e ad una mandria di perversi e rancidi proprietari miliardari una verità tanto ovvia quanto calpestata.
Che necessità c'è di arricchire pochissimi depredando milioni di persone che con quello sport riescono a trovare uno scampolo di serenità e forse, addirittura, di felicità?
Quando ci fermeremo?
Quando metteremo di nuovo al centro lo sport e i valori che si porta dietro?
Quando ci accontenteremo del tanto che abbiamo?
Quando diverremo sostenibili anche nell'apprezzare lo sport e tutto ciò che ruota intorno?
Sono felicissimo che Ted Lasso abbia regalato questo momento e lo abbia fatto con il suo inconfondibile stile, uno stile che, in questa stagione più che mai è riuscito a maneggiare argomenti esplosivi come la maternità, l'omosessualità, il razzismo, le fake news, l'avidità, i rapporti umani, l'accettazione dell'altro, la genialità, la depressione, l'amore, il lavoro.
Ted Lasso è riuscito a dare risposte a quesiti importanti senza mai essere banale ma cercando sempre di essere semplice, diretto, schietto. Ted Lasso ha reso chiaro come la semplicità non faccia mai rima con banalità. La serie sta dimostrando, in questa terza stagione più che mai, che qualsiasi distanza può essere colmata dalla disponibilità, dall'ascolto, dall'amicizia, dalla capacità di immedesimarsi negli altri. Non c'è ostacolo più grande dell'arroganza e della superbia. Contro queste pessime abitudine esiste una sola medicina ed è la gentilezza, la positività, l'amore per la vita, l'amore per questo grandissimo sport che troppo spesso ha fatto rima con denaro, interesse personale, avidità.
Grazie a Rebecca, grazie agli autori per averci ricordato che il calcio è altro, è molto altro.
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