Sarà che il mito della caverna di Platone mi ha sempre affascinato, sarà che è appena uscito il trailer di Dune - Part Two, sarà che la fantascienza, quella poco chiassosa e poco burrascosa mi ha sempre scosso dal profondo, sarà per la presenza rassicurante di Graham Yost in cabina di scrittura, sarà che Apple TV Plus riesce sempre a catturare la mia attenzione ma la visione del pilot di Silo non mi ha lasciato altro che sensazioni positive.
Tratta dalla serie di libri scritti da Hugh Howey, Silo è apparso sul catalogo Apple il 5 maggio (data nefasta per tutti gli interisti e per il fenomeno e tanto cara ai Manzoniani di tutto il mondo) carico di un'attesa che si trascinava da tempo.
Attesa dettata sia dalla sostanza, visto il materiale di partenza, che dal contorno, visti i nomi coinvolti, che dalla forma, visto che sin dal trailer si presagiva che qualcosa di buono, in termini visivi, avrebbe potuto palesarsi.
Ed ecco, allora, che ci troviamo qui, mano nella mano a ripensare ad un pilot, dal titolo Freedom Day, che tante buone sensazioni ha lasciato.
In che posizione avrò piazzato, al momento, la serie tv distopica di Apple TV Plus nella mia classifica LIVE 2023?
Rebecca Ferguson, fresca fresca del primo official trailer dell'attesissimo volume 2 di Dune, dovrebbe essere la protagonista dello show. Dico "dovrebbe" poichè, a giudicare dal pilot il suo ruolo emergerà prepotentemente nel corso dello show visto il minutaggio bassissimo del primo episodio.
La prima puntata, infatti, si concentra tantissimo sulla presentazione di cosa sia il Silo e di tutte le domande senza risposta che ruotano intorno ad esso.
Una folta popolazione di umani vive da, oltre 140 anni, all'interno di una struttura alta e profonda dove si svolgono tutte le attività caratterizzanti di una civiltà. Dalle coltivazioni al teatro, dalla politica alla meccanica, dalla vigilanza all'intrattenimento e cosi via. Nessuno può uscire dal Silo a meno che non lo chieda espressamente. In tal caso, tale decisione sarà irrevocabile ed il richiedente sarà gentilmente espulso, munito di super tutina da astronauta et similia, senza che possa più tornare indietro.
Il motivo di cotanto isolamento e cotanta rigidità sta nel fatto che, anche se nessuno ne conosce le ragioni, il mondo esterno sia compromesso. L'aria sembra essere irrespirabile, i paesaggi lunari e la vita impossibile. O almeno cosi pare.
Per generazioni, infatti, è stata tramandata la storia che i ribelli, 140 anni prima, avessero provato a uccidere tutti gli abitanti del Silo e nel farlo avrebbero distrutto ogni hard disk, memoria esterna, ricordo digitale o analogico della vecchia civiltà, rendendo la popolazione del Silo ignorante su tutto ciò che per loro rappresenterebbe il passato, le proprie radici.
Tutti sono completamente ignari non solo di ciò che ci sia fuori ma anche di ciò che ci sia dietro le loro vite, in un'accezione storica e antropologica a tutto tondo.
Ho trovato la serie molto lontana dagli sfarzi digitali di Foundation e molto vicina all'intimismo cosmico di Tales From The Loop e Arrival. Il pilot feconda l'idea che quel mondo, proprio come si raccontava nel mito Platonico, sia il mondo da tutti conosciuto ma non rappresenti la realtà, non rappresenti la verità.
Il personaggio di Allison Becker, interpretato da Rashida Jones, sembra essere stato la miccia per accendere il lume della ragione.
Le premesse sono ottime.
Non ci resterà che chiuderci in Silo per scoprire se qualcosa, oltre le sue mura e le sue vetrate, esisterà per davvero.
Voglia di continuare a vederlo: 9
Voglia di consigliarlo: 8
Originalità: 7
Cast: 7,5
Comparto Tecnico: 7
Opening: 7
Dove Vederla: Apple TV Plus
Anno di uscita: 2023
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