Quando vi capiterà più di ritrovare Cate Blanchett in tv, protagonista di un'ottima serie tv?
Beh, considerando il fermento seriale degli ultimi anni è molto probabile che fra una decina d'anni scriveremo articoli dicendo l'esatto contrario, ovvero "quando vi capiterà più di ritrovare Cate Blanchett al cinema, protagonista di un ottimo film?".
Questa è un'altra storia.
Tornando a noi, tornando alla recensione breve di oggi, vi riporto ad una mia analisi di un paio di anni fa, nata e cresciuta sullo script di Mrs. America, serie tv di Hulu (che da quel momento in poi ha confezionato chicche su chicche) che si presentava ai blocchi di partenza con il doppio premio Oscar che nell'immagine di copertina potete notare in tutta la sua felina ed elegante bellezza, ed un cast di primo piano.
Se è vero che è stato il nome della Blanchett a monopolizzare il tutto, è altrettanto vero che accanto a lei troviamo nomi di primissimo piano della serialità contemporanea, che da sole farebbero rabbrividire altri titoli.
Pensiamo a Sarah Paulson (Ratched, American Crime Story, American Horror Story e cosi via), Uzo Aduba (Solos, Orange Is The New Black), Margo Martindale (The Good Wife, Justified, The Americans) e Rose Byrne (Physycal). E potremo anche continuare.
Ed in realtà io ho continuato, proprio nella recensione della serie che scrissi qualche tempo fa.
Per riscoprirla cliccate in basso prendetevi 5 minuti al massimo per rituffarvi in America, all'alba delle lotte femministe che ancora oggi cercano risposte, nonostante i tanti passi avanti fatti nell'ultimo mezzo secolo.
Clicca qui e buona lettura:
Vi rimando alla home di www.serialfiller.org per scoprire tutto il resto.
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