C'era un tempo in cui The Good Wife, con piglio leggero ma sostanza profonda, riusciva a scandagliare le news ed i cambiamenti del tempo e del mondo contemporaneo in presa diretta offrendoci, puntata dopo puntata, una lettura mai banale dei nostri tempi.
A prendere le redini di quel filone aperto dai coniugi King ci fu il suo spettacolare spinoff, The Good Fight (qui la recensione della stagione finale).
Lo show, terminato lo scorso anno, riusciva ad essere ancora più ficcante avendo un taglio ancor più politico e sociale pur mantenendo la consueta leggerezza di fondo.
Oggi, orfani dei 2 show di punta della CBS nell'ultimo decennio, ad ereditare ed incarnare quello spirito pare esserci una serie di Apple TV Plus, quella che per alcuni è LA Serie di Apple TV Plus per antonomasia.
Sto parlando di The Morning Show che in data 13 settembre è ritornata con l'attesissima terza stagione.
Come si collocherà nella classifica LIVE delle migliori serie dell'anno? Scopritelo qui.
Dopo essere stata rinnovata per ben 2 stagioni, The Morning Show 3 è ritornata con un doppio episodio di innata e consueta potenza.
Se la prima stagione ci aveva messi di fronte alle conseguenze del metoo in uno dei centri nevralgici dell'entartainment e del giornalismo statunitense nella realtà fittizia creata dagli autori dello show, la seconda era riuscita a farci entrare brutalmente dentro la pandemia ripercorrendo i drammatici momenti ed eventi di quello spaventoso 2020 che ognuno di noi si porterà dentro come uno dei peggiori periodi della propria vita.
La terza stagione aveva il compito (ingrato) di trovare un nuovo filo conduttore "esterno" da affiancare al consueto filo rosso interno alla narrazione.
L'introduzione di un nuovo personaggio, Paul Marks, interpretato dal sempre sia lodato Jon Hamm (Mad Men, Good Omens), sembra volerci proiettare nella dimensione filantropica, onniscente e delirante dell'Elon Musk di turno. Marks è infatti un magnate dell'hi tech alle prese con la prossima fantasmagorica e futuristica avventura: i viaggi nello spazio (Space X ti fischian le orecchie?).
Per assicurarsi un'eco pubblica di rilievo, Marks si affida alla UBA la quale promette di affiancargli, durante il primo test in orbita, il volto iconico di Alex Levy (Jennifer Aniston). Sperimentazione, progresso e pubblicità si sposano perfettamente in un'operazione che dovrebbe anche rilanciare la UBA alle prese con la streaming battle destinata a generare solo morti (televisivamente parlando) e distruzione.
L'intelligenza artificiale, internet e l'avanzamento inarrestabile delle varie tecnologie connesse a cinema e tv, sembrano essere per la UBA (e per qualsiasi altra emittente) il meteorite che li estinguerà facendo tabula rasa di tutto quello che i Cory di questo mondo hanno sempre conosciuto e dominato.
E allora, l'unica soluzione potrebbe essere quella di affidarsi ai propri aguzzini, i Marks e dunque i Musk, i Bezos, gli Zuckerberg di questo mondo per avere quei fondi illimitati di cui si avrebbe bisogno per essere determinati e determinati a salpare nella nuova era.
Ma quanto, la UBA, sarebbe libera ed autonoma se i cordoni della propria borsa saranno allentati o stretti dal famelico Marks?
E qui c'è uno dei tanti snodi con l'attualità. La libertà di parola e di informazione è ancora da considerarsi tale se a muovere i fili ci sono personalità il cui patrimonio è maggiore del PIL del 20% delle nazioni che albergano questo pianeta?
Il conflitto di interessi è cosi enorme e logorante da diventare quasi un problema insormontabile.
Avete dato un occhio agli ultimi post pubblicati? Eccoli qui.
Destinato ad essere un recurring, Marks, nel secondo episodio si pone dietro le quinte lasciando spazio ad un attacco hacker che metterà in ginocchio l'intera UBA e mettendo il CDA di fronte a difficilissime questioni.
Ancora una volta The Morning Show riesce ad essere attualissima e adrenalinica senza perdere di vista, neppure per un secondo, il focus sui suoi stupendi personaggi.
Alex è tornata in pista grazie al colpo di coda sul finale della seconda stagione. Invece di accontentarsi e godersi l'ennesimo momento di gloria, la donna cerca di rivitalizzare la sua posizione "politica" all'interno della UBA chiedendo qualcosa di apparentemente impossibile ma di assolutamente legittimo.
Sembra essere una stagione di turning point per il personaggio interpretato dalla ex Rachel di Friends. La sua vita lavorativa e professionale potrebbero avere delle intersezioni proprio attraverso la figura di Marks o, almeno, questo è quello che mi ha lasciato il loro primo incontro. Come al solito, intorno alle sue protagoniste, nascono gli spunti socialmente più rilevanti.
Alex sembra incarnare il prototipo della donna in carriera, di gran classe, competenza ed esperienza che vorrebbe, a pieno titolo, diventare un pezzo cruciale dell'intera organizzazione di cui fa parte.
Bradley, molto più spaesata del solito, pare essere arrivata ad un bivio esistenziale. Godersi il trionfo giornalistico, consacrato anche da un prestigioso premio, o rilanciare i propri istinti investigativi e lottare per qualcosa che conti ancora di più di una statuetta? L'hackeraggio la metterà a dura prova, lei che diverrà la vittima prediletta a causa di un video hot pescato dalla sua gallery. Ancora una volta il privato ed il lavoro si intersecano mettendo in risalto le grandi sfide per le donne contemporanee alle prese con una emancipazione totale e totalizzante.
Ottimo, come sempre, il risultato corale con Stella e Cybil assolute mattatrici del secondo episodio senza dimenticare la presenza di Julianna Marguiles e della new entry Nicole Beharie.
Il secondo episodio si chiude con un colpo di scena doppio che, francamente, mi ha fatto venir voglia di hackerare il database della Apple per recuperare il terzo episodio in modo da godere subito di quel che verrà.
The Morning Show è tornata, ed è in formissima!
Voto primi 2 episodi terza stagione: 8
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