Vi ricordate l'euforia e la sorpresa che aveva colto tutti noi oltre 10 anni fa alla visione della prima stagione di The Walking Dead?
Personalmente la rimembro distintamente.
Quante volte poi quell'entusiasmo è stato tradito da episodi flosci ed insipidi?
Innumerevoli volte...
Avete desiderato che finisse prima o poi, dite la verita...?
Io lo confesso candidamente.
Adesso quel piacevole strazio sta giungendo al termine.
The Walking Dead chiuderà i battenti quest'anno con l'undicesima ed ultima stagione e, nonostante tutti i difetti, è probabile che ci mancherà.
Tra spinoff poco riusciti, abbandoni, cambi di rotta, avvicendamenti di showrunner, ripetizione di atavici errori, allungamento del brodo e schemi sempre uguali a se stessi, The Walking Dead ha avuto il merito di sdoganare un certo tipo di arte visiva e di aprire la strada a nuovi mondi seriali, strade che avessero dipinta a terra una lunga linea bianca che partisse dai fumetti e dagli zombie movie e finisse dritta dritta in una tv.
Per questo e per tante piccole gioie sparse in questi lunghi anni, l'addio di The Walking Dead ci colpirà come una mazza da baseball spinata.
La stagione scorsa si era chiusa con una sequela di episodi filler incentrati sulle storie recenti e passate dei personaggi principali.
Un'operazione buona in teoria ma disastrosa nei fatti, i quali ci avevano restituito insulse puntate poco digeribili e che nulla aggiungevano a quanto avevamo visto sin li.
Fortunatamente, però, proprio sul finire, in zona "Cesarini" Scott Gimple ci aveva regalato un episodio Negan-centrico che aveva risollevato le sorti di un finale di stagione francamente inqualificabile.
"I Am Negan" (cliccate qui per leggere la mia recensione su quell'episodio) è stato un episodio importante e da applausi, non solo perchè ha fatto luce sul personaggio, regalandoci una folgorante Origin Story, ma anche perchè ha dato uno slancio all'ultima stagione, illudendoci per l'ultima volta che la prossima volta sarebbe stata cosi, sarebbe stata altrettanto entusiasmante e profonda e ricca di bei colpi di scena organizzati con un buon ritmo.
L'esordio della stagione finale sarà stato altrettanto promettente?
Senza fare spoiler mi limito a dirvi che la premierè di questa undicesima stagione è stata all'altezza dei migliori episodi di The Walking Dead, se non a livello di coerenza narrativa (questa sconosciuta) quantomeno in termini di tensione e di rapporti fra i personaggi rimasti sullo scacchiere.
Articolata su 2 filoni narrativi ben distinti e ancora troppo slegati fra loro, la puntata è scivolata via con piacere e si è chiusa con un cliffhanger che ricorderemo a lungo e che ci terrà col fiato sospeso fino all'episodio numero 2.
Difficile dire se questo sarà l'ennesimo fuoco di paglia o se gli sceneggiatori abbiano deciso di fare sul serio e regalarci una stagione finale indimenticabile.
Troppe volte siamo stati illusi per crederci davvero ma come un'innamorata che guarda felice il sorriso del suo innamorato fedifrago anche noi siamo inconsciamente felici di aver visto un bell'episodio di The Walking Dead, consci che questa serie ci ha traditi troppo spesso e il nostro perdono non potrà che essere condizionato ad un netto cambiamento di rotta e ad un comportamento puro e impeccabile di qui alla fine dell'anno.
Pronti a scommettere?
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